Dimesso il diciottenne massacrato di botte: “Quei pugni alla testa e poi il buio”
29 Marzo 2025 03:52
Si è risvegliato alle 10 di domenica mattina, in un letto di terapia intensiva del Pronto soccorso, intubato. Marco (nome di fantasia) è il 18enne massacrato di botte nella notte tra sabato e domenica e ritrovato dal fratello Afri disteso a terra privo di sensi in una via del centro storico, sotto l’acqua, fradicio e in ipotermia.
“Cosa ho provato al risveglio domenica? Una grande rabbia, ricordavo tutto fino a quando non ho perso i sensi per i pugni e i colpi alla testa. Poi, il volto di mia madre vicino al mio letto mi ha rasserenato”, dice il 18enne. Alto alto, smilzo, di poche parole, ex giocatore dilettante di basket, forse ancora sotto shock per l’accaduto. Una faccia pulita, insomma. La bella notizia, in questa vicenda sulla quale è avviata un’indagine della Polizia per decifrarne i contorni, è che Marco sta bene. Ieri, venerdì 28 marzo, è stato dimesso dall’ospedale, dopo oltre 5 giorni di degenza. Sul volto reca ancora i segni del brutale pestaggio.
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