Bambini e Ramadan: “Prima la salute, non c’è nessun obbligo ma possono provare”

05 Marzo 2025 13:12

Francesca Bocca-Aldaqre

“Il mese di Ramadan è un’occasione speciale anche per i più piccoli perché vogliono entrare nel mondo dei grandi provando a digiunare. Per loro però non c’è nessuno obbligo”. Sono le parole di Francesca Bocca-Aldaqre in rappresentanza della comunità islamica di Piacenza in merito ai casi di astensione alle mense scolastiche da parte di diversi alunni delle elementari per osservare il digiuno del mese di Ramadan.

In diverse scuole del territorio, infatti, durante il periodo sacro, alunni delle elementari appartenenti a famiglie di fede islamica non partecipano alla mensa. Chiara la posizione della moschea di Piacenza. Ufficialmente, l’obbligo di digiuno per i musulmani parte dalla pubertà, attorno ai 12 anni. Prima si tratta di bambini e per loro non c’è nessuna imposizione. Come gestire quindi questi casi? “In molte parti del mondo mussulmano si fa assistere e partecipare i bambini allo spuntino notturno che in inverno è praticamente a orario di colazione – risponde Bocca-Aldaqre -. I bambini poi si astengono dal mangiare e dal bere fino a pranzo e quindi diventa un digiuno abbreviato perché poi ceneranno insieme agli adulti. Si tratta più di una prova di volontà, che di un digiuno completo”.

Attenzione alla salute

Al centro il tema della salute: “Sono esenti dal Ramadan i malati, gli anziani, i bambini fino alla pubertà e chi affronta lavori particolarmente faticosi – continua Bocca-Aldaqre -. Dopo la pubertà non ci sono problemi di salute per chi digiuna. Attualmente il periodo di digiuno è molto breve e non va oltre le 12 ore quindi non si manifestano problematiche per il corpo umano”.

Ritornando all’astensione dalle mense scolastiche da parte di bambini appartenenti a famiglie di religione islamica, Bocca-Aldaqre evidenzia l’importanza del continuo dialogo con l’istituzione scolastica: “Parliamo con insegnanti, dirigenti e famiglie di quanto sia bello il mese di Ramadan per aiutare tutti a viverlo in maniera sempre più armoniosa e condivisa”.

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