Gli appuntamenti organizzati sui social si trasformavano in violente rapine: tre arresti
25 Febbraio 2025 09:10
Attiravano le vittime sui social per degli incontri e poi le rapinavano: arrestati dai carabinieri tre giovani. La banda, dopo aver minacciato le vittime, le costringeva consegnare denaro o oggetti di valore.
Il modus operandi scoperto dai militari era semplice: le vittime venivano adescate su piattaforme social dedicate a incontri occasionali e attirate in luoghi appartati dove, forti della superiorità numerica e armati di coltelli, le rapinavano.
Sono due gli episodi contestati a una banda di giovanissimi, tre giovani italiani tra i 19 e i 31 anni arrestati dai carabinieri della Compagnia di Fiorenzuola, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Piacenza: uni nel primo pomeriggio del primo febbraio, l’altro nella tarda serata del 9 febbraio 2025. Entrambe le vittime, tramite una nota chat di incontri che garantisce l’anonimato degli iscritti, si erano accordate per un appuntamento “al buio” in una località appartata nel Comune di Villanova. In entrambe le circostanze al momento dell’incontro era scattata una vera e propria imboscata. Oltre a colui che le aveva attirate nella trappola, le vittime si erano così trovate di fronte ad altri due complici. La richiesta del gruppo, preceduta da minacce e da intimidazioni era sempre la stessa: soldi in contanti. A rendere ancora più grave la vicenda, il fatto che almeno uno degli aggressori fosse, in entrambi gli eventi, armato di coltello.
Nel primo episodio il malcapitato, originario della provincia di Parma, è riuscito con prontezza di spirito a risalire a bordo della propria auto e a fuggire, senza riportare conseguenze.
Nel secondo episodio invece, la vittima, sempre della provincia di Parma, ha ingaggiato una colluttazione con i tre, rischiando però di soffocare quando, precipitato dentro a un canale, è stato spinto con il volto nell’acqua da uno degli aggressori. Tuttavia, era riuscito a rialzarsi e a trovare rifugio dentro alla propria vettura dalla quale, dopo avere bloccato le portiere, aveva chiamato il 112, mettendo così in fuga l’intera banda. Era stato, però, costretto a restare in quei luoghi in attesa dei soccorsi, poiché i tre gli avevano, in precedenza, sottratte le chiavi dal veicolo.
Le rapide indagini dell’Arma, coordinate dalla Procura di Piacenza, si sono concentrate sull’analisi delle immagini riprese dalle telecamere situate nei pressi del luogo teatro delle imboscate, sia comunali, sia di alcune private abitazioni. La conoscenza di quei luoghi e delle persone residenti nel territorio di competenza, ha poi permesso ai Carabinieri della Stazione di Villanova di individuare, oltre ai tre che materialmente avevano preso parte alle due azioni, altre due persone (tra cui una donna), ritenute responsabili di avere svolto la funzione di palo e fornito sostegno logistico, almeno nel primo degli episodi descritti.
Così il solido quadro indiziario acquisito dai carabinieri ha permesso alla Procura della Repubblica di Piacenza di richiedere le misure cautelari nei confronti dei tre indiziati, ritenuti particolarmente pericolosi per le circostanze e le modalità delle loro azioni: colpi spregiudicati compiuti in rapida successione, in gruppo e in luoghi appartati.
I tre giovani sono stati fermati nella giornata del 22 febbraio anche con il supporto dei carabinieri del Comando Provinciale di Cremona e portati nel carcere delle Novate, mentre i due complici sono stati denunciati.
I cinque sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di tentata rapina in concorso, rapina in concorso, porto abusivo di arma e lesioni personali aggravate.
Nel corso delle perquisizioni, effettuate sia nella nostra provincia, sia in quella di Cremona, sono stati rinvenuti oggetti ritenuti di particolare interesse investigativo, tra cui tre coltelli e una pistola giocattolo priva di tappo rosso.
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