“Musta Rè incita alla violenza”: confermato il sequestro dei profili social
23 Febbraio 2025 04:00
Il tribunale di Piacenza ha confermato il sequestro dei profili social di Musta Rè, ritenendo che i contenuti delle sue canzoni istighino alla violenza e allo spaccio di droga. L’ordinanza respinge il ricorso dell’avvocato Mauro Pontini contro il provvedimento disposto dal gip, nell’ambito di un’indagine sulla guerra tra bande nordafricane per il controllo dello spaccio in città.
Su disposizione del gip, YouTube ha oscurato il canale del trapper, anche se i video caricati in passato restano visibili. Meta, invece, ha rimosso solo le storie con contenuti violenti, lasciando attivo il suo profilo Instagram. Inizialmente, l’accusa di istigazione a delinquere si intrecciava con quella di tentato omicidio, poiché alcune storie incriminate furono pubblicate il 20 luglio 2024, lo stesso giorno dell’accoltellamento di un 22enne egiziano. Musta Rè era stato sospettato di essere il mandante, ma la procura ha poi chiesto l’archiviazione di questa accusa.
Il difensore ha sostenuto che, caduta l’ipotesi di tentato omicidio, anche quella di istigazione a delinquere dovrebbe venire meno. Il tribunale ha respinto tale tesi, sottolineando che il reato sussiste anche senza il riferimento ad azioni specifiche, per il solo rischio che video e storie del trapper italo-egiziano possano determinare atti di violenza.
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