Tumori del sangue e sistema linfatico, analisi avanzata del Dna per cure mirate

24 Febbraio 2025 16:13

foto Mauro Del Papa

L’analisi avanzata del Dna per creare farmaci e procedure mirate sul paziente e per capire se la terapia funziona o se ha bisogno di correzioni. Nell’ottica della appropriatezza nella cura dei pazienti con linfomi, leucemie e mielomi.

E’ il progetto avviato dell’Ausl di Piacenza – con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano – per l’utilizzo della metodica Ngs (Next Generation Sequencing) che permette di leggere con grande precisione il materiale genetico delle cellule. Una tecnologia fondamentale per identificare la malattia minima residua (Mrd), ovvero la piccolissima quantità di cellule tumorali che possono rimanere nell’organismo dopo un trattamento, anche quando gli esami tradizionali non riescono più a rilevarle. Grazie al Ngs, i medici possono individuare queste tracce molecolari con estrema precisione, prevenire ricadute e monitorare meglio il percorso di guarigione dei pazienti.

gli obiettivi dell’Ausl

“Le tecnologie all’avanguardia come la Ngs – evidenzia Paola Bardasi, direttore generale dell’Azienda Usl di Piacenza – non solo migliorano la diagnosi, ma rendono possibile l’accesso a trattamenti avanzati, che seppur efficaci, sono costosissimi. Il nostro obiettivo è garantire che i pazienti abbiano accesso alle migliori cure, ma allo stesso tempo dobbiamo lavorare per una gestione mirata delle risorse, assicurando l’appropriatezza della cura e il controllo della spesa. Questo progetto, dunque, rappresenta un passo fondamentale per ottimizzare l’approccio terapeutico e gestire in modo efficiente l’impiego di terapie avanzate”.

appropriatezza prescrittiva dei farmaci a target molecolare

“Per Piacenza – sottolinea Daniele Vallisa, direttore del dipartimento Oncoematologia, che lavora in stretto contatto con le realtà ospedaliere di Modena e Bologna – è essenziale rimanere al passo con le innovazioni tecnologiche per garantire ai nostri pazienti, anche quelli più giovani, terapie sempre più efficaci e appropriate. Questo progetto contribuirà a garantire l’appropriatezza prescrittiva dei farmaci a target molecolare, ottimizzando le terapie e riducendo i rischi di trattamenti inefficaci”.

un progetto in più fasi

Il progetto punta a potenziare l’uso della tecnologia Ngs, con un percorso in più fasi. Prima di tutto, verranno rafforzate le competenze del personale sanitario e formato un nuovo biologo specializzando, con un focus su bioinformatica e genetica molecolare. Poi, la metodica Ngs sarà sottoposta a una verifica di qualità a livello internazionale. Il centro è già riconosciuto dall’Eric, un’organizzazione europea che promuove il miglioramento delle cure per la leucemia linfocitica cronica, garantendo così affidabilità e qualità nelle diagnosi.

elevate competenze diagnostiche

“La Ngs – spiega Angela Rossi, direttore dell’Unità operativa Biologia dei trapianti – è una tecnica avanzata che consente di ottenere una grande quantità di dati diagnostici, ma questi dati devono essere accuratamente interpretati. La nostra formazione, quindi, si concentra sulla bioinformatica e sulla genetica molecolare per permettere al nostro personale di tradurre questi dati grezzi in informazioni utili per i clinici. Questo passaggio è cruciale perché consente di definire la strategia terapeutica più adatta al singolo paziente. Inoltre, il progetto comporterà un significativo aumento delle competenze del personale del laboratorio, che diventerà sempre più specializzato nella gestione e interpretazione di queste tecnologie avanzate, facendo della nostra struttura un punto di riferimento di eccellenza non solo per l’Azienda Usl di Piacenza, ma anche per il panorama regionale”.

Il progetto prevede l’accreditamento del personale, che, grazie alla formazione, sarà in grado di rilasciare dati certificati e accreditati. Questo passaggio è decisivo perché i dati interpretati con precisione avranno un impatto diretto sulla decisione terapeutica. La corretta valutazione della malattia residua consente infatti di decidere se un paziente possa accedere a un trapianto o se sia necessaria una terapia alternativa. La Ngs funziona come una ‘lente d’ingrandimento’ super potente per il Dna, riuscendo a rilevare anche piccolissime tracce di malattia, che altre metodiche non potrebbero individuare.

Questa sensibilità è particolarmente utile quando si trattano i nuovi farmaci biologici e le terapie come l’immunoterapia, che sono molto più efficaci delle vecchie chemioterapie e possono raggiungere profondità di risposta maggiore. Valutare correttamente la risposta ai trattamenti è fondamentale per prendere decisioni importanti, come se continuare o fermare una terapia, se cambiarla o se procedere con un trapianto.

in linea con la filosofia della fondazione

“L’innovativa tecnica diagnostica Ngs, la “lente di ingrandimento del Dna”, è una metodologia avanzata che porterà a diagnosi così precise e dettagliate da consentire di individuare con maggiore puntualità il percorso terapeutico più adatto al paziente. In linea con la filosofia della nostra Fondazione – precisa il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi -, investiamo su un progetto specifico, in grado di generare un impatto significativo in termini di appropriatezza della cura, qualità della vita dei pazienti e ottimizzazione delle risorse a disposizione. Questo intervento, inoltre, contribuisce a consolidare e sviluppare una specialistica dell’ospedale piacentino, che rappresenta già un’eccellenza a livello regionale e sovraregionale”.

© Copyright 2025 Editoriale Libertà