L’esodo giuliano-dalmata di Silvia Zetto Cassano: ”Vissuto sulla mia pelle”
10 Febbraio 2025 18:56
“Qui non vengo come storica: sono una persona informata sui fatti”. Silvia Zetto Cassano è nata nel 1945. “A Capodistria – precisa – anche se quando voglio fare presto dico Trieste. Ma io sono istriana e a dieci anni ho dovuto lasciare la mia casa, la mia terra e tutto”.
Davanti a una folta e attenta platea di studenti delle scuole superiori – che ha partecipato all’incontro organizzato da Isrec-Istituto di storia contemporanea di Piacenza per il Giorno del Ricordo alla Cappella Ducale di Palazzo Farnese – la scrittrice Zetto Cassano incomincia a raccontare l’esodo giuliano-dalmata: non quello immortalato dai film o dalle serie televisive che non esita a definire «”a cosa peggiore, quelli sull’Istria sono uno peggio dell’altro”, ma quello vissuto sulla sua pelle.
“Avevo dieci anni quando abbiamo dovuto lasciare la nostra terra – spiega dopo il saluto dell’assessora Serena Groppelli e l’introduzione della referente della didattica Luciana Fulgoni – la mia storia dentro quella della mia famiglia è diventata un libro che si chiama “Foresti” e che nel 2017 ha vinto il premio Matteotti della Presidenza del Consiglio: ne vado fiera, ma non è stato facile scriverlo, ci ho messo trent’anni perché volevo non solo radunare i miei ricordi, ma anche fare ricerca storica su alcune questioni. Alla fine mi sono accorta di quanto mi abbia aiutato a superare i miei traumi personali: così è successo anche con il secondo libro. A volte la scrittura è un buon modo per far pace coi propri fantasmi”.
© Copyright 2025 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE